Temperatura attenzionale nei soggetti autistici

Mar, 10/16/2012 - 17:45 -- admin

Interessanti peculiarità negli schemi di interazione visiva dei bambini con disturbi autistici sono state individuate nell'ambito di uno studio presentato lo scorso maggio a San Diego in occasione dell'edizione 2011 dell'International meeting for autism research. Autore dello studio, il gruppo composto dal Centro per i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo dell'Ospedale cagliaritano Brotzu, dal Laboratorio di ricerca Linkalab, attivo nel settore della fisica dei sistemi e delle reti complesse, e con la collaborazione del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Cagliari e dell'Hunter College di New York. Ogni anno a San Diego gruppi di ricerca fra i più specializzati a livello mondiale presentano le più recenti ricerche nel campo delle neuroscienze dello sviluppo e, in particolare, dell'autismo. Quest'anno hanno partecipato al meeting circa 1500 ricercatori da tutto il mondo. Il gruppo di Cagliari, nato dall'incontro tra ambiti di ricerca molto distanti e supportato da avanzate tecnologie, ha potuto presentare a San Diego cinque distinti lavori. Tra questi, quello che individua un nuovo parametro caratteristico dei pattern di percezione visiva nei bambini autistici. E' stato dimostrato che uno degli indicatori più precoci dell'autismo è una debolezza nello sviluppo dell'attenzione visiva congiunta, quella che si esprime, ad esempio, nel seguire lo sguardo di una persona di fronte a noi sino a fissare lo stesso oggetto che quella persona sta fissando. Le rilevazioni effettuate per questo studio hanno riguardato proprio l'attenzione congiunta. Strumento essenziale nella sperimentazione è stato l'Eye tracker, strumento che permette la registrazione e l'analisi dei movimenti degli occhi mentre esplorano una scena. Il risultato delle tracce dei punti di fissazione dell'occhio sul video è caratterizzato da schemi estremamente complessi, che contengono, tuttavia, un'informazione che può essere estratta con metodi tipici della Fisica Statistica e dei Sistemi Complessi. In particolare, il parallelo può essere fatto con i "moti browniani", che sono descritti da leggi statistiche. Nel nostro caso di tratta di una categoria particolare di moti stocastici, chiamati Lévy Flights. Il modello che Linkalab ha messo a punto in collaborazione con il gruppo del Brotzu descrive il livello di 'agitazione' di questi moti tramite un parametro che ne determina il livello di disordine spaziale: la "temperatura attenzionale". Più questo parametro cresce, più il soggetto esplora in maniera esaustiva e frenetica la scena presentata sullo schermo. Lo studio ha rilevato che il comportamento autistico corrisponde a valori di "temperatura" in media più alti rispetto a quello dei soggetti di controllo. Si tratterebbe, dunque, di un parametro estremamente rilevante per la diagnosi, che consentirebbe di distinguere il comportamento dei soggetti autistici rispetto a quello dei soggetti sani.

L'Autismo in Sardegna ha un'incidenza di circa 50 nuovi casi all'anno. I sintomi principali sono una compromissione qualitativa dell'interazione sociale, del linguaggio e della comunicazione, con interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. Una diagnosi precoce associata ad una terapia di tipo cognitivo comportamentale, con interventi mirati alla riabilitazione dei prerequisiti delle competenze sociali, possono incidere in modo significativo sui sintomi "core" del disturbo, migliorando la qualità della vita delle persone con autismo e delle loro famiglie.

Analizzare gli schemi di funzionamento dell'attenzione visiva può fornire elementi utili per l'analisi delle dinamiche delle loro interazioni sociali: potrebbero così trovare supporto sia la diagnosi (dai parametri individuati si potrebbe, infatti, elaborare una classificazione dei comportamenti autistici), sia eventuali terapie basate sullo studio del comportamento dei soggetti sani. Prospettive, queste, che si auspica possano aprire una nuova fase di ricerche, grazie anche ai finanziamenti della Fondazione Banco di Sardegna.

Il laboratorio di ricerca Linkalab opera a Cagliari nel settore della fisica dei sistemi e delle reti complesse proponendosi come un service di ricerca rivolto a realtà aziendali e P.A. che abbiano necessità di ottimizzare sistemi e processi e attivare progetti di ricerca e innovazione ad alto contenuto informatico. Linkalab è diretta da Alessandro Chessa, e per questa ricerca ha collaborato con Alessio Liberati, che in Linkalab si occupa dello studio di serie temporali da segnali di tipo socio-neurologico.

Dentro l'Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, il Centro per i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo offre supporto diagnostico e terapeutico a circa 300 bambini sardi e svolge attività di ricerca in collaborazione con strutture di rilievo internazionale. Il Centro è diretto da Giuseppe Doneddu, che ha collaborato per questa ricerca con Roberta Fadda, ricercatrice del dipartimento di Psicologia dell'Università di Cagliari e con Tricia Striano dell'Hunter College di New York.

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